lunedì 1 novembre 2010

La mia giornata "au cinéma"

Oggi è stata la mia personale giornata cinema. Era da tanto che ne volevo una. Ho finito 2 film che avevo cominciato ma che non avevo mai avuto il tempo di concludere. Lasciare qualcosa a metà: orribile...

Il secondo è stato Profumo - Storia di un assassino, di cui avevo letto anche il libro. Grenouille è un ragazzo nato nel niente e che destinato a una vita di nella feccia se non avesse una particolarità che lo rende diverso dagli altri: riesce a perepire e a distinguere qualsiasi odore. Resosi conto di questa sua caratteristica unica fa di tutto per imparare a estrarre i profumi dalle cose che lo circondano dopo aver incontrato il profumo al di sopra di tutti gli altri: quello di una ragazza. Prima lavora da maitre Baldini a Parigi e poi si trasferisce a Grasse per imparare la tecnica dell'enfleurage. Lì, commettendo omicidi dietro assassinii riesce in qualche modo a riprodurre quella paricolare combinazione che l'aveva stregato. Condannato, sarà processato ma riuscira a salvarsi, solo per rendersi conto che la sua vita non valeva nulla senza ciò che lui non avrebbe mai potuto avere. Il finale non lo svelo, anche perchè è un colpo da maestro dell'autore del libro, almeno a parer mio. Fatto sta, che dopo essere stata rapita dal libro, non ho potuto non esserlo anche dal film. Spesso le trasposizioni cinematografiche deludono il lettore, ma questa ha avuto tutta la mia approvazione. Mi è piaciuto come è stata resa ogni singola idea esposta nel romanzo, ogni profumo, ogni sensazione. L'interpretazione di Grenouille, poi, è stata esattamente come me l'aspettavo, credevo di essere lì. Solo chi ha visto questo film e letto il libro può capire tutto questo.

Per quanto riguarda il primo film, devo dire che non l'ho messo per secondo per un motivo in particolare. Non mi è piaciuto né più né meno dell'altro ma penso che questo sia il suo posto. Dicevo, il primo è stato V per Vendetta. Non metterò la trama, anche perchè non è semplice come la precedente. Era un film che volevo vedere da molto. Ottimi i costumi, gli effetti speciali, gli attori e la regia ma, ciò che più conta, è stata la sceneggiatura che mi ha colpito. La storia, per quanto mi sia impossibile descriverla, è stupefacente, perfetta, originale e moderna e classica e... diversa. Togliendo tutto il contorno di politica e lotta al potere che, a parer mio, fa molto George Orwell, cosa resta? Resta una di quelle poche opere cinematografiche che parlano di lesbismo, non come un tabù o una malattia, ma come un fatto che non importa sia normale o meno, ma che esiste, è vero e non ha nulla di obbrobrioso o peccaminoso. Il lesbismo, spesso meno accettato dell'omosessualità maschile, non è una perversione o un bacio saffico che eccita un uomo triste e solo che non sa cosa fare della sua vita. Il lesbismo è parte della vita delle persone. Non è una maniera non convenzionale di vivere. E' solo un altro modo. E nient'altro

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